Come agire in caso di familiari in carcere all’estero, avvocato

Avvocato penalista internazionale: come  agire  in  caso  di  familiari  in  carcere  all’estero

Avvocato penalista internazionale: come  agire  in  caso  di  familiari  in  carcere  all’estero: Stati Uniti Canada Regno Unito Inghilterra Regno Unito Germania Austria Belgio Bulgaria Cipro Croazia Danimarca Spagna Estonia Finlandia Francia Grecia Ungheria Irlanda Italia Lettonia Lituania Lussemburgo Malta Paesi Bassi Polonia Portogallo Regno Unito Repubblica Ceca Romania Svezia Colombia Messico Costa Rica Repubblica Dominicana Ecuador Perù El Salvador Guatemala Haiti Honduras Nicaragua Panama Belize Cile Brasile Marocco Algeria Tunisia.

Qual’è  il  modo  più  efficace  di  agire  in  caso  di  un  famigliare  incarcerato  all’estero

Nel  momento  in  cui  un  nostro  parente  si  trova  imprigionato  all’estero  i   suoi  familiari  come  minimo,  oltre  alla  preocupazione,  si  sentono  disorientati  su  come  agire  in  una  situazione  del  genere  e  come  muoversi  per  cercare  di  aiutare  il  proprio  congiunto.  La   prima  cosa  che  si  cerca  di  fare  naturalmente  è  quella  di  cercare  di  mettersi  in  contatto  con  la  persona  imprigionata,  ma  non  sempre  è  facile. 

Solitamente  è  il  detenuto  che  fa  una  richiesta  per  informare  il  proprio  consolato  del  suo  arresto  in  modo  che  possa  essere  messo  in  contatto  con  un  avvocato  e  se  è  necessario  con  un  interprete.   I  famigliari  invece  possono  recarsi  nel  paese  dove  la  persona  è  detenuta,  anche  se  come  si  può  immaginare  le  difficoltà,  soprattutto  quelle  burocratiche  non  sono  poche.  

Una  volta  però  che  hanno  raggiunto  il  proprio  famigliare  anche  se  le  cose  che  loro  possono  fare  sono  ben  poche,  possono  cercare  di  aiutarlo  a  capire  se  l’avvocato  che  gli  è  stato  assegnato  fa  al  caso  suo.  Se  no,  anche  i   familiari  possono  trovare  un  altro  avvocato  cercando  informazioni  su  internet  o  tramite  conoscenze  se  le  hanno.   Tutto  questo  naturalmente  a  spese  loro.

I  famigliari  di  un  detenuto  all’estero  cosa  possono  fare   per  cercare  di  ottenere  la  protezione  del   consolato  per  il  proprio  parente

Una  volta  che  una  persona  è  stata  messa  in  prigione  in  un  paese  straniero  per  un  determinato  crimine,  che  sia  grave  o  di  lieve  entità,   sta  a  lui  far  sapere  al  consolato  del  proprio  paese  del  suo  arresto  in  modo  da  poter  ricevere  assistenza  legale  e   non  solo.   I  familiari  che  naturalmente  possono  raggiungere  il  paese  dove  viene  detenuta  la  persona,   sostanzialmente  più  di  tanto   non  possono  fare.   Possono  dare  al  loro   parente  un  piccolo  aiuto   nel  senso  che  possono  cercare  di  monitorare  la  situazione  da  fuori.  

Dare   informazioni  di  quello   che  sucedde  al  proprio  parente  fuori  dalle  mura  del  carcere  oppure  dare  un  aiuto  economico  se  il  prigioniero  ne  ha  bisogno.   Anche  se  quando  ci  sono  casi   di  particolare  gravità   l’assistenza  legale  può  fornire  anche  un  aiuto  economico  sempre  tramite  l’ufficio  consolare.  

Tale  aiuto  viene  fornito  sotto  forma  di  sussidio  per  i  residenti  all’estero  nella  circoscrizione  di  competenza.  Oppure  si  da  un  prestito  al  detenuto  con  la  promessa  di  restituzione  per  i  connazionali  in  transito.   Durante  tutto  questo  percorso  legale  molto  difficile  e  doloroso  come  si  è  capito  i  familiari   più  che  un  aiuto  morale  e,  se  possono,  un  aiuto  economico  altro  non  possono  fare. 

Se  ci  sono  casi   dove  i  diritti   della  persona  vengono  calpestati  in  modo  palese  i  familiari  possono  cercare  di  rendere  pubbliche  tali  situazioni  in  modo  da  far   intervenire  i  rappresentanti  del   consolato,   ma  per  quanto  riguarda  l’esito  di  un  eventuale  processo  purtroppo  si  può  solo  aspettare  il  verdetto  della  giuria.

I  familiari  con  un  parente  detenuto  all’estero  come  devono  agire  per  ottenere  un  incontro  con   il   proprio  caro

Quando  una  persona  si  trova  in  carcere  nel  suo  paese  ottenere  un  incontro  con  i   propri  familiari  è    relativamente  facile.   La  situazione  invece  diventa  molto  più   difficile   e   complicata   quando  una  persona  sta  scontando  una   condanna   oppure   è  in  attesa  di  giudizio  per  un  crimine  commesso  in  un  paese  straniero.   Per  i  familiari  le  spese  sono  molto  di  più   e  anche   la   procedura  è  molto  più  lunga  e  complicata.  

In  questi  casi  è  più   facile  ottenere  un  colloquio  per  un  parente  stretto  come  ad  esempio   il  marito   o  la  moglie.   Altre   persone   che  non  risultano  essere  parenti   devono  avere   un  motivo   molto  forte  il  quale  deve  essere  anche  verificato  per  ottenere  un  incontro.   Quindi  si  può  ben capire  che  le   condizioni  per  un  detenuto  all’estero  sono   molto  più  dure.  

Oltre  agli  incontri   fisici   in  carcere  poi  esistono  anche  i  colloqui  tramite  il  telefono.  Quindi  i   detenuti  possono  usufruire  di  un  colloquio  telefonico  con  i  propri  parenti   tramite   una  richiesta  fatta  da  loro  stessi  e  questo  contatto  viene  stabilito  dal  centralino  della  prigione  dove  la  persona  si  trova.  

Queste  telefonate  hanno   una  durata  e  una  frequenza   precedentemente  stabilita.   Anche  se   all’estero  il  detenuto  dovrebbe  godere  di  tutti  questi  diritti,  tutti  però  sappiamo   che  molto  spesso  i  diritti   delle  persone  che  si  trovano  in  carcere  in  un  paese  straniero  non  vengono  rispettati  del  tutto,  o peggio   ancora  non  vengono  rispettati  affatto.  

Il  problema  principale  spesso  non  consiste  nel  fatto  se  la  persona  detenuta  è  colpevole  o  no,  ma  semplicemente    nel  fatto  che  è  straniera  e  quindi  viene  vista   in  un  modo  diverso  e  di  conseguenza  è  colpevole  a  prescindere  da  tutto  e  da  tutti.   Come  abbiamo  già  detto  in  una  situazione  del  genere  quello   che  i  familiari  possono  fare  per  i  propri  parenti  imprigionati   non  è  molto,  anzi.  È  compito  dello  stato  migliorare  tutto  il  sistema  e  i  rapporti  con  gli  altri  paesi  in  modo  che  tutto  funzioni  come  deve  funzionare.