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Estradizione italia

Si dice che l'estradizione sia "passiva" (o straniera) quando il nostro stato viene richiesto, da uno stato non appartenente all'Unione Europea, di consegnare una persona per gli scopi descritti nell'epigrafe.
Il nostro ordinamento giuridico, ispirato ai principi liberaldemocratici, riconosce il tema al quale la richiesta di estradizione si riferisce alla tutela dei diritti fondamentali della persona, anche prevedendo un numero di limiti alla concessione dell'estradizione.

Reati per cui può essere richiesta l'estradizione verso l'Italia

  • Omicidio
    L'omicidio, sia premeditato che improvviso, è uno dei crimini più gravi per i quali può essere richiesta l'estradizione. Se una persona commette un omicidio in un altro paese e si rifugia all'estero, l'Italia può richiedere l'estradizione per portarla davanti alla giustizia italiana.

  • Traffico di droga
    Il traffico di stupefacenti è un reato internazionale e uno dei principali motivi per richiedere l'estradizione. L'Italia, come molti altri paesi, ha leggi severe contro il traffico di droghe e può chiedere l'estradizione di chi è accusato di gestire o partecipare a reti di narcotraffico.

  • Frode fiscale e crimini finanziari
    Le frodi fiscali, che includono l'evasione fiscale e altri crimini economici come il riciclaggio di denaro o la corruzione, sono perseguibili anche all'estero. L'Italia può chiedere l'estradizione di persone accusate di crimini finanziari gravi che hanno danneggiato l'economia nazionale.

  • Corruzione
    Le accuse di corruzione, che coinvolgono funzionari pubblici o privati, sono gravi e l'Italia può richiedere l'estradizione di chi si trova all'estero per rispondere a tali accuse, soprattutto quando il crimine coinvolge fondi pubblici o appalti statali.

  • Terrorismo
    Il terrorismo, sia interno che internazionale, è uno dei reati per cui l'estradizione viene richiesta frequentemente. Se una persona accusata di atti terroristici si rifugia in un altro paese, l'Italia può chiedere l'estradizione per evitare che sfugga alla giustizia.

  • Abuso sessuale e reati contro la persona
    In caso di reati sessuali, come lo stupro o altri tipi di abuso sessuale, l'Italia può richiedere l'estradizione di un accusato per garantire che venga processato secondo le leggi italiane. Questo vale anche per altri crimini contro la persona, come il maltrattamento e la violenza domestica.

  • Rapina e furto
    Se una persona commette una rapina o un furto con violenza o minaccia in Italia, e poi si rifugia all'estero, l'Italia può chiedere la sua estradizione per rispondere alle accuse, specialmente se il crimine ha causato danni ingenti o ha coinvolto violenze.

  • Traffico di esseri umani
    Il traffico di esseri umani è un crimine grave che può essere perseguito con l'estradizione. Se un accusato si trova all'estero, l'Italia può chiedere il suo trasferimento per affrontare le accuse relative alla tratta di persone, inclusi lavori forzati, sfruttamento sessuale e schiavitù.

  • Stupro e violenza sessuale minorile
    Lo stupro e la violenza sessuale, in particolare nei confronti di minori, sono crimini per cui l'estradizione è possibile. L'Italia può richiedere il trasferimento di un individuo accusato di tali reati per garantire che venga processato nel paese di origine.

  • Criminalità organizzata e mafiosa
    La criminalità organizzata, inclusi i crimini legati alla mafia, come l'estorsione, l'usura e il traffico di droga, è uno dei motivi principali per richiedere l'estradizione. Se un membro della mafia o di una rete criminale si rifugia all'estero, l'Italia può chiedere la sua estradizione.

  • Incitamento all'odio razziale e violenza politica
    La legislazione italiana punisce anche l'incitamento all'odio razziale o etnico e la violenza politica. L'estradizione può essere richiesta per individuare e punire chi compie atti di odio o di violenza, specialmente quando questi crimini sono commessi su scala internazionale.

  • Associazione a delinquere
    Quando un individuo è accusato di far parte di un'associazione a delinquere, anche a livello internazionale, l'estradizione può essere richiesta. L'Italia può richiedere il trasferimento di un accusato per associarsi a una banda criminale internazionale o per altri reati associati.

  • Criminalità informatica
    I crimini legati alla tecnologia e alla rete, come il hacking, l'accesso illecito a sistemi informatici e il furto di dati sensibili, sono reati gravi che possono giustificare l'estradizione, in particolare quando coinvolgono frodi o danni economici rilevanti.

  • Sfruttamento lavorativo e schiavitù moderna
    L'estradizione può essere richiesta per chi è accusato di sfruttare lavoratori in condizioni di schiavitù moderna, costringendo persone a lavorare in condizioni disumane, privandole dei loro diritti fondamentali.

  • Falsificazione e contraffazione
    I crimini di falsificazione, che includono la produzione e distribuzione di documenti falsi, moneta contraffatta o marchi falsi, sono perseguiti severamente in Italia. L'estradizione può essere richiesta per assicurare che chi commette tali reati venga giudicato in Italia.

  • Danno ambientale grave
    La violazione delle leggi ambientali, come la contaminazione dell'aria o dell'acqua, può essere perseguita in Italia anche se il reato è commesso all'estero. In questi casi, l'estradizione può essere richiesta per garantire il rispetto delle normative ecologiche italiane.

  • Crimini contro la pubblica amministrazione
    La corruzione all'interno della pubblica amministrazione, l’abuso d’ufficio e altre violazioni commesse da pubblici ufficiali possono portare all'estradizione. L'Italia può chiedere l'estradizione di chi è accusato di danneggiare le istituzioni pubbliche.

  • Violazione delle leggi sul diritto d'autore
    La violazione delle leggi sul diritto d'autore, come la pirateria informatica e la distribuzione illegale di contenuti protetti, è considerata un crimine grave, per il quale può essere richiesta l'estradizione, soprattutto se il crimine ha implicazioni finanziarie significative.

  • Criminalità agroalimentare
    La produzione o vendita di alimenti falsificati o dannosi per la salute pubblica può essere perseguita anche all'estero, con l'estradizione richiesta per assicurare che chi commette crimini legati alla sicurezza alimentare venga processato in Italia.

  • Violazione della privacy e spionaggio industriale
    L'estradizione può essere richiesta per crimini legati alla violazione della privacy e lo spionaggio industriale, in cui i dati sensibili o riservati vengono sottratti o utilizzati in modo illecito.

  • Concussione e corruzione internazionale
    Quando il reato di corruzione coinvolge più paesi e istituzioni internazionali, l'estradizione può essere richiesta per fare in modo che i responsabili vengano portati a processo e puniti secondo le leggi italiane.


In primo luogo, l'estradizione non può essere concessa per un reato politico (articoli 10, 4 e 26, articolo 2, articolo 698, paragrafo 1 e articolo 3 della legge n. 300/1963) per un reato posto in essere per opporsi a regimi illiberali o per rivendicare un diritto fondamentale della persona, e in tutti i casi in cui ha motivo di ritenere che il processo dell'estradato possa essere influenzato da fattori ideologici, scopi politici o puramente persecutori.


L'estradizione è inoltre vietata ogniqualvolta vi sia motivo di ritenere che la persona da consegnare possa essere soggetta, nello Stato richiedente, a atti persecutori o discriminatori per motivi di razza, religione, sesso, nazionalità, lingua, opinioni politiche o condizioni personali e sociali (ad esempio "clausola di non discriminazione") o trattamento crudele, inumano o degradante.


Infine, vi è un divieto assoluto di estradizione laddove quest'ultimo si riferisca a un reato punibile ai sensi della legge dello Stato richiedente con la pena di morte (C. Cost, 27.6.1996, n. 223), a meno che la disciplina patrimoniale preveda la pena capitale automatica nella corrispondente pena prevista dall'ordinanza dello Stato richiedente o, quando la punizione sia già stata imposta, nella più severa pena detentiva prevista da tale legge.


Come è fatta la richiesta di estradizione?
La procedura passiva di estradizione inizia con la ricezione di una richiesta - a cui deve essere allegata la copia della misura restrittiva della libertà personale (in caso di estradizione) o una copia della sentenza di condanna divenuta esecutiva (in caso di estradizione esecutiva) - inoltrata dallo Stato richiedente al Ministro della giustizia.
Al fine di consentire la verifica dell'assenza di condizioni per l'estradizione, la domanda deve essere accompagnata da una relazione sui fatti a carico della persona a cui è presentata la richiesta, indicando l'ora e il luogo di commissione dei fatti e la loro qualifica legale, sia il testo delle disposizioni legali applicabili.


lo Stato richiedente deve indicare i particolari e ogni altra informazione utile a determinare l'identità e la nazionalità del soggetto e deve specificare se il fatto per il quale è richiesta l'estradizione è punibile con la pena di morte, indicando in tal caso , quali sono le assicurazioni previste per tale pena da non imporre o, se già imposto, non viene eseguita. Sia la domanda che la documentazione allegata devono essere tradotte dallo Stato richiedente nella lingua italiana (articolo 700 del codice civile italiano, pagg. 12 e 13 della legge n. 300/1963).


Il ministro della Giustizia, nella prima fase della procedura di estradizione, puramente amministrativo, ha un'ampia discrezionalità - basata su considerazioni puramente politiche - non concedendo l'estradizione di un cittadino o addirittura respingendo una richiesta di estradizione, senza investire l'autorità giudiziaria, a meno che la fonte patrimoniale di riferimento esenti dall'obbligo di estradizione in presenza delle condizioni stabilite nella Convenzione stessa, la cui valutazione è restituita all'autorità giudiziaria.


Allo stesso modo, quando più Stati richiedenti hanno richieste multiple di estradizione, relative allo stesso argomento, per gli stessi fatti o per fatti diversi, spetta al Ministro della giustizia non solo valutare la loro ammissibilità, ma anche stabilire la loro ammissibilità, ordine di precedenza, alla luce dei criteri individuati sia dalle norme concrete che da quelle codicanti (articoli 697 cpp, 6 e 17 ln 300/1963).


Quale è la procedura?
Se ritiene che non debba abolire la richiesta di estradizione, il Ministro della giustizia lo invia al Procuratore generale presso la competente corte d'appello, avviando così la seconda fase della procedura di estradizione, che è di natura giudiziaria e caratterizzata dal riconoscimento, alla persona da estradare, di una serie di garanzie tipiche della revisione giudiziaria.


Al ricevimento della richiesta, il Pubblico Ministero convoca la persona ricercata - con l'assistenza di un difensore di fiducia o, in mancanza, un avvocato d'ufficio, avvisato almeno ventiquattro ore prima - per identificare e raccogliere, se necessario, l'estradizione, a meno che - nel caso di un interrogatorio di sicurezza fatto dopo l'esecuzione di una misura coercitiva o quando l'arresto sia stato ordinato dalla polizia giudiziaria, in via d'urgenza - non sia stato identificato e interrogato sulla volontà di esprimere il loro consenso all'estradizione.


Se c'è consenso, la procedura di estradizione diventa notevolmente semplificata, rendendo l'intera fase giudiziaria non necessaria davanti alla corte d'appello (estradizione consensuale). Il verdetto consensuale e testuale deve essere trasmesso anche al Ministro della Giustizia che deve decidere sull'estradizione, dato che la presenza del consenso non si discosta dal bisogno di rispettare le condizioni per l'estradizione.


Se non vi è consenso, il Pubblico Ministero, entro tre mesi dal ricevimento della domanda, dopo aver raccolto la documentazione e le informazioni necessarie, se necessario, ha presentato, presso la cancelleria della Corte d'Appello, la sua coercizione in uno degli atti e le cose si impadronirono, dando aviso alla persona da estradare al suo difensore e ad ogni rappresentante dello Stato richiedente che abbia fatto uso del diritto di intervenire nella procedura di estradizione (Articolo 703 CC)

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